Cosa c’è dietro a quello che viene definito populismo?
- La capacità di agire sul malessere sociale per ricavarne una facile rendita politica
- Soluzioni semplicistiche a problemi complessi
- Slogan facilmente memorizzabili
- L’invenzione di responsabilità fasulle per occultare quelle vere
- Un nemico immaginario e facile da colpire, magari perché più debole
- Una campagna di comunicazione che distorce fatti, responsabilità e conseguenze
- Un’organizzazione sapientemente pianificata, capace di alimentare un disegno politico
- Un presunto risolutore, alla ricerca di un consenso plebiscitario e assoluto
Probabilmente dietro al populismo si cela questo e molto altro ancora. Innegabilmente però, dove attecchisce un movimento populistico, si trova innanzitutto un malessere sociale che colpisce larga parte della popolazione, portata a perdere la fiducia verso chi deve, per funzione, affrontare e risolvere i problemi.
Che oggi l’Italia ne sia pervasa è evidente, e per affrontare la situazione certo non basta un cambio di Governo. È necessario affrontare le radici del malessere sociale. È necessario restituire valore all’uso del linguaggio. È necessario stringere la forbice che separa realtà e percepito.
Per questo abbiamo promosso un approfondimento dal titolo “Populismo? Cosa c’è dentro, come affrontarlo” invitando a discuterne Entrico Grazioli, direttore de il Piccolo, e Mario Rodriguez, docente e consulente di comunicazione